Da Fronte Russo: c'ero anch'io – Vol. II, Giulio Bedeschi, a cura di, Mursia, Milano, 1983

 

Cimitero Battaglione Monte Cervino4-12-1942

La tormenta da giorni e giorni soffia instancabile su questa disgraziata terra. Oggi vedo tutto bello, mi piace il monotono fischio del vento, mi piace la triste e infinita steppa candida, mi piacciono perfino le misere croci del piccolo cimitero che vedo attraverso la finestra, accanto alla mia casetta.

Oggi sento di amare anche la Russia, con la sua povera gente che altro male al mondo non ha fatto se non quello di essere sempre stata schiava della sua troppa bontà e ingenuità. Oggi vorrei che la grande tempesta che si scatena su tutto il mondo cessasse per incanto e che tutti gli uomini, gettate le armi, si abbracciassero e, piangendo tutti i loro fratelli morti, giurassero eterna e sincera amicizia.

Vorrei che il sole splendesse alto a illuminare questo divino miracolo, sciogliendo le nevi e facendo sbocciare d'incanto tutte le rose più rosse.

Ma tutto ciò non è che un sogno, è meglio forse non parlarne e continuare a sognare. Così, quando giorni fa mi venne annunciato ufficialmente che entro il 31 marzo prossimo sarò rimpatriato, non seppi se ridere o piangere.

 


 

Dalle lettere del caporale Gianni Gadda, Battaglione Sciatori Monte Cervino, scomparso al Fronte Orientale.

 

L'immagine  è tratta da http://www.improntadeglialpini.it/sciatori.htm

 


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