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Ricerche su Deglause Legnani - 615° Ospedale da Campo

05/04/2020 14:41 #1 da SIMONE GIRARDI
Ricerche su Deglause Legnani - 615° Ospedale da Campo è stato creato da SIMONE GIRARDI
Buongiorno, 
sono Simone Girardi, studente universitario di Milano.
Spesso accade che i discorsi in famiglia, specie tra nonni e nipoti, vadano a riaccendere la fiamma del ricordo, quella che non dovrebbe spegnersi mai, affinché la Storia (oggigiorno sempre più sfocata e, ahimè, dimenticata o non studiata) occupi, anche in un futuro più o meno prossimo, una parte della nostra memoria.
Mi chiedevo se fosse possibile a Voi, offrirmi qualche informazione circa DEGLAUSE LEGNANI, nato a COPPARO (FERRARA), in data 26/08/1915, C.le Magg. del Reparto 615 OSPEDALE da CAMPO SAN. e risultante "Disperso" in Russia in data 31/01/1942 (Località non nota).
Si tratta di un cugino diretto di mio nonno.
Sperando possiate aiutarmi in qualche modo, colmando un vuoto che perdura ormai da 78 anni nella nostra famiglia, non avendo ricevuto più notizie relative a partire da quell'ormai lontano 1942, Vi ringrazio profondamente e colgo l'occasione per augurare il meglio a tutta l'Associazione "Unirr", in questo periodo storico di profonda difficoltà Nazionale e dolore collettivo.
Porgo Cordiali Saluti

Simone Girardi

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05/04/2020 22:28 #2 da Patrizia Marchesini
Risposta da Patrizia Marchesini al topic Ricerche su Deglause Legnani - 615° Ospedale da Campo
Buonasera, Simone.

Mi sono permessa di modificare il titolo di questa discussione, rendendo più specifico e immediato il tema della sua ricerca.

Il 615° Ospedale da Campo sembrerebbe essere stato nell'organico della Divisione Cuneense. Non risulta nel Quadro di Battaglia dell'8ª Armata (desunto dal volume sulle operazioni delle Unità italiane al Fronte Russo, a cura dell'Ufficio Storico - Stato Maggiore dell'Esercito).
Può controllare lei stesso il suddetto Quadro di Battaglia nella Sezione Storia di questo sito.
Ma il 615° Ospedale da Campo è cmq menzionato in un prospetto relativo ai Servizi della Divisione Cuneense, ricavato dal volume di Giorgio Corbia (Quelli che non tornarono – Il disperso in Russia).

La data di dispersione del suo familiare che emerge dall'elenco caduti e dispersi (31 gennaio 1943), è quella che il Ministero della Difesa scelse a suo tempo per moltissimi del Corpo d'Armata alpino di cui si persero le tracce e dei quali è tuttora sconosciuta la sorte, purtroppo.
Quel 31 gennaio i resti del suddetto Corpo d'Armata uscirono dall'accerchiamento sovietico dopo giorni terribili (il ripiegamento, per i reparti alpini e per le Unità assegnate a supporto del Corpo d'Armata alpino - come il Reggimento Artiglieria a Cavallo e la Divisione di Fanteria Vicenza, per esempio - era iniziato il 17 gennaio 1943).
E proprio quel 31 gennaio ebbe inizio un primo conteggio ufficiale delle numerosissime perdite subite.

Chi decide di intraprendere un percorso di ricerca può seguire i consigli forniti in un file-guida disponibile in questo sito (può accedere al file anche dalla homepage).

Per contestualizzare gli eventi, suggerisco di leggere libri relativi alla Divisione Cuneense. Dal menù di questo sito scelga Risorse --> Bibliografia e digiti come parametro di ricerca Cuneense. Ciò le permetterà di ottenere una lista di pubblicazioni specifiche su tale Grande Unità.
Un libro alquanto dettagliato è La Divisione alpina Cuneense al Fronte Russo (1942-1943), di Carmelo Catanoso e Agostino Uberti.
Molti volumi sono ormai di difficilissima reperibilità in quanto non più ristampati; consulti la Sezione Libro cercasi di questo forum e dia uno sguardo ai consigli forniti.
In particolare, il prestito inter-bibliotecario è una buona soluzione per procurarsi libri altrimenti introvabili.

Un saluto.


Patrizia
Ringraziano per il messaggio: SIMONE GIRARDI

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06/04/2020 13:52 #3 da SIMONE GIRARDI
Risposta da SIMONE GIRARDI al topic Ricerche su Deglause Legnani - 615° Ospedale da Campo
Buongiorno,
Volevo ringraziarLa profondamente per le informazioni fornitemi e per i suggerimenti relativi ad un ulteriore approfondimento delle ricerche.
Dopo 78 anni di incognite e profonda oscurità circa le suddette vicende, mi è stata offerta, grazie al Suo gentile aiuto, la possibilità di gettare anche solo un minimo fascio di luce sulle molteplici domande che, mio nonno e tutta la sua famiglia, si sono posti per molto tempo, senza trovare una definitiva risposta, prima di oggi.
Rinnovo un grande Grazie a Lei (Sig.ra Patrizia Marchesini) e a tutta l'Associazione UNIRR, a nome mio e della mia famiglia, per aver colmato questo vuoto.
Porgo Cordiali Saluti
Simone Girardi
Ringraziano per il messaggio: Patrizia Marchesini

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13/04/2020 11:12 - 13/04/2020 11:20 #4 da Patrizia Marchesini
Risposta da Patrizia Marchesini al topic Ricerche su Deglause Legnani - 615° Ospedale da Campo
Buongiorno, Simone.

La ringrazio per le sue parole.
Nel frattempo - seppure velocemente - ho controllato alcuni volumi di testimonianze in mio possesso...
In Fronte Russo: c'ero anch'io - Volume 2° e in Nikolajewka: c'ero anch'io (entrambi a cura di Giulio Bedeschi, il famoso autore di Centomila gavette di ghiaccio) non ho trovato racconti di reduci che, all'epoca, fossero stati nell'organico dell'Ospedale da Campo n. 615.

Bedeschi fece un grande lavoro, raccogliendo i testi scritti da moltissimi protagonisti di quei giorni, creando un coro di voci che - al di là della sua specifica ricerca personale - potrebbe risultare per lei di grande interesse.
La serie ... c'ero anch'io comprende in realtà diversi volumi (relativi non solo agli svariati fronti di guerra in cui vennero impegnati i nostri militari durante il secondo conflitto mondiale, ma anche alla prigionia).
Per quanto riguarda la Campagna di Russia, il primo libro che ho menzionato poche righe sopra è inerente a testimonianze di reduci del Corpo d'Armata alpino, mentre il secondo dà spazio a chi prese parte alla famosa battaglia di Nikolaevka del 26 gennaio 1943 (divenuta simbolo della volontà irriducibile di tornare a casa).

Fronte Russo: c'ero anch'io - Volume 1° è invece una raccolta di testimonianze di militari appartenuti alle Divisioni di Fanteria: non dobbiamo mai dimenticare che in Russia non vi erano solo gli alpini, e che le Divisioni di Fanteria suddette sperimentarono - in modo particolare durante il ripiegamento, iniziato per esse un mese prima rispetto alla data in cui il CdA alpino cominciò ad arretrare - situazioni e drammi simili, seppure su itinerari diversi.
Anzi, le Divisioni Celere, Pasubio e Torino (più altri reparti) erano al Fronte Orientale dal luglio 1941 e avevano sulle spalle già un anno di campagna bellica, quando le Unità alpine giunsero in Russia.

Ho consultato inoltre la mia (foto)copia del volume Catanoso/Uberti - cui avevo accennato nel mio post precedente - riscontrando che il Quadro di Battaglia specifico della Divisione Cuneense non menziona - per quanto riguarda i Servizi di Sanità divisionali - l'O.C. 615 (allego di seguito una scansione).



Avevo notato, se ricorda, la medesima lacuna nel Quadro di Battaglia dell'Armata italiana in Russia (a cura USSME - Ufficio Storico Stato Maggiore dell'Esercito).
Ma il libro Catanoso/Uberti cita poi l'Ospedale da Campo n. 615 in una pagina che illustra la composizione delle due colonne principali della Cuneense in ripiegamento (di seguito, allego scansione della pagina).



Come si legge, l'O.C. 615 mosse verso ovest insieme alla colonna di sinistra (quella, cioè, che guardando una cartina procedette più a sud rispetto alla colonna di destra... si parla di destra e di sinistra immaginando di guardare verso ovest avendo il fiume Don alle spalle); in tale colonna di sinistra si trovava anche il generale Emilio Battisti, comandante la Divisione. Questo documento è di interesse perché ci dice che l'Ospedale da Campo - almeno al momento di ripiegare - era sotto il comando del capitano medico dottor O. Chiappina.

Nel volume, tuttavia, mi sembra non vi siano dettagli riguardanti l'Ospedale in questione... mi spiace.

Qualche tentativo ulteriore nel web per avere una qualsiasi conferma mi ha fatto giungere al nome di battesimo del capitano medico (Oscar Gino).
A questo punto ho consultato l'elenco caduti e dispersi del sito U.N.I.R.R.: il dottor Oscar Gino Chiappina risulta disperso dal 31.12.1942.
Questa verifica mi ha permesso di accertare che anche per il suo  familiare è presente la stessa data di dispersione.
Quando le avevo risposto la prima volta avevo letto - nel suo commento - la data del 31.01.42 e avevo (ahimè, troppo sbrigativamente) ipotizzato un errore di battitura pensando che lei avesse già controllato l'elenco online disponibile in questo sito... e che tale elenco mostrasse la data del 31.01.43; peraltro - come le avevo detto - tale data di dispersione è davvero molto comune per gli appartenenti al Corpo d'Armata alpino di cui non si conosce la sorte.

Mi scuso per l'equivoco.
I dettagli disponibili nell'elenco caduti e dispersi del sito U.N.I.R.R. sono stati desunti da dati Mindifesa (che nel frattempo ha aggiornato il proprio data-base e che per molti militari - la cui data di dispersione era in precedenza il 31 dicembre 1942 - ora indica il 1° gennaio 1943).
In ogni caso sia il 31 dicembre 1942, sia il 1° gennaio 1943 - come date - lasciano purtroppo il tempo che trovano e sono - forse - da riferirsi a un ultimo appello ufficiale prima di lasciare le linee (o meglio, all'ultimo documento ufficiale pervenuto in Italia che elencava i presenti nel reparto al 31 dicembre 1942).
Se il dottor Chiappina iniziò a ripiegare con l'Ospedale da Campo n. 615 il 17 gennaio 1943, è chiaro che le date del 31 dicembre/1° gennaio perdono validità.
Quando si parla di Campagna di Russia procedere per ipotesi è sempre pericoloso... ma può essere benissimo - per analogia - che anche il suo congiunto fosse vivo alla data del 17 gennaio 1943. In tal caso Deglause ebbe modo di iniziare il ripiegamento.

Dei 36 caduti e dispersi dell'Ospedale da Campo 615 (che emergono dall'elenco di questo sito), 13 risultano ufficialmente scomparsi dal 31 dicembre 1942.
Per 7 militari soltanto (su 36) il Ministero della Difesa ha potuto accertare il decesso in prigionia.

L'elenco ci dice che il dottor Chiappina era originario di Camaiore, in provincia di Lucca.
Da un controllo velocissimo nelle Pagine Bianche online emerge una sola persona, a Camaiore, con lo stesso cognome.
Per motivi di privacy non posso indicare qui dettagli in merito, ma è una verifica che può fare lei stesso.
Non vi è certezza, ovvio, che questa persona sia un familiare dell'ufficiale medico disperso al Fronte Russo... ma al suo posto un tentativo lo farei.
Magari sarà un buco nell'acqua, ma provare non costa nulla... né si dovrebbe mai escludere nulla, soprattutto quando gli appigli possibili sono così pochi.

Infine... può essere che presso l'Archvio USSME (a Roma) vi sia materiale inerente all'Ospedale da Campo 615.
Alcune info utili per rivolgersi a tale Archivio sono presenti nella Guida per le ricerche di cui le avevo già parlato.
A lei la scelta di interpellare o meno l'Archvio USSME, una volta superata l'emergenza sanitaria attuale.

Cordiali saluti.



Patrizia
Allegati:
Ringraziano per il messaggio: SIMONE GIRARDI

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13/04/2020 21:14 #5 da Patrizia Marchesini
Risposta da Patrizia Marchesini al topic Ricerche su Deglause Legnani - 615° Ospedale da Campo
Per par condicio - poiché ho parlato dei libri di testimonianze a cura di Giulio Bedeschi - non posso non menzionare La strada del davai, volume famosissimo di Nuto Revelli.
Vi troverà le esperienze di moltissimi della Cuneense, per lo più reduci di prigionia.
Racconti toccanti, e molto efficaci nella loro semplicità.

Un saluto.

Patrizia
Ringraziano per il messaggio: SIMONE GIRARDI

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14/04/2020 13:47 #6 da SIMONE GIRARDI
Risposta da SIMONE GIRARDI al topic Ricerche su Deglause Legnani - 615° Ospedale da Campo
Gentilissima Sig.ra Patrizia Marchesini,
rinnovo con profonda riconoscenza un doveroso ringraziamento per il Suo ulteriore approfondimento relativo alle ricerche del militare, risultante disperso in Russia, Deglause Legnani, cugino diretto di mio nonno.
Colgo con sincera gratitudine la possibilità da Lei gentilmente offertami di consultare il sito online Pagine Bianche al fine di contattare direttamente un potenziale familiare del dottor Oscar Gino Chiappina, impegnato con il suddetto cugino al fronte russo e, inoltre, la possibilità di contattare, terminata l'emergenza sanitaria corrente, l'Archivio USSME di Roma.
Mi sorge un ulteriore quesito circa la vicenda. Mio nonno ha sempre citato, parlando del compianto cugino, la Brigata Alpina "Julia", come se Deglause facesse parte di quest'ultima. Conferma questa informazione oppure, come ho avuto modo di leggere in riferimento ai suoi messaggi precedenti, Deglause faceva parte della Divisione Cuneense? 
Volevo, inoltre, chiederLe se sul territorio nazionale sono stati realizzati Musei, monumenti, sacrari simbolici, commemorativi dei caduti e dispersi in Russia.
Concludo citando alcune delle opere letterarie relative al fronte russo, ultimamente lette, tra queste: "Centomila Gavette di Ghiaccio", "Il Sergente della Neve" (M.R.Stern), "La Campagna di Russia 1941-1943" (M.T.Giusti per la collana "Le Guerre degli Italiani) a cui non mancherò di aggiungere i testi da Lei consigliati.
Con immensa stima per il Suo costante lavoro,
Cordiali Saluti

Simone Girardi

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