Gentilissima Sig.ra Patrizia,
apprendo con immensa tristezza il termine della Sua attività di volontariato per il Forum UNIRR, augurandoLe, con il cuore, il meglio per Lei e il Suo futuro. Il Suo inestimabile lavoro, orientato al Ricordo, alla Memoria di quanti caddero nel fatto d'armi o non fecero più ritorno "a baita" dalle gelide steppe russe, Le rende un grande, meritevole e doveroso onore, unito alla più totale riconoscenza da parte dell'intero Paese Italia.
Il seguente messaggio vuole essere un aggiornamento circa le personali ricerche relative al cugino di mio nonno, Deglause Legnani, Alpino infermiere della Div. Alp. Cuneense, risultante "Disperso" sul Fronte Russo dalla data del 10 Gennaio 1943.
Sono riuscito, tramite un sistema caro ai Nostri stessi Soldati, le lettere scritte a mano, a contattare la nipote del soldato, citata nel precedente messaggio, risalente al mese di Ottobre 2020.
La Sig.ra in questione, di cognome Stroppa, come Le scrivevo in precedenza; risiede nel Comune di Sanremo (IM) e ha appreso, non senza stupore e ammirazione, di queste mie ricerche.
Nella lettera inviatami, la stessa nipote, scrive che, a detta della moglie dell'Alpino che per anni, invano, ha cercato di ritrovare il marito, Deglause sarebbe giunto per mezzo di una tradotta in FRANCIA e qui avrebbe ceduto il posto, sul medesimo treno, ad un tale Dottor GARIBIZZO (si presume essere suo compagno d'armi al Fronte), poi tornato a casa, ad Imperia, e incontrato dalla moglie di Deglause, alla quale ha riportato quanto Le ho ora esposto.
Nonostante, personalmente, dopo i miei numerosi studi a riguardo, appaia improbabile che Deglause sia andato "Disperso" in Francia, a pochi chilometri da casa, dopo essere sopravvissuto in Russia, tenendo conto anche del fatto che i Reduci erano soliti entrare in Italia (per mezzo delle tradotte) dal Brennero, attraversando prima l'Austria e non giungendo sino in Francia; a Lei questa teoria, parrebbe supportabile?
Sinceramente, dato il tempo passato e l'anzianità della nipote in questione, non vorrei si tratti di un suo lapsus, errore involontario nel ricordo dei fatti.
RingraziandoLa nuovamente, in attesa, se possibile, di una Sua gentile risposta,
Porgo Cordiali Saluti
Simone Girardi