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Informazioni riguardo il nonno Giuseppe Bruschini, Div. Sforzesca, 54° Rgt. Fanteria, 5ª Compagnia, 204 Movieri

01/02/2017 09:37 #1 da stefania
buongiorno, sto cercando di ricostruire le vicende del nonno (nato a Piacenza il 1/05/1916) partito per il fronte russo nel settembre 1942. L'ultima lettera risale all' 11 Dicembre 1942 quando accennava già al ripiegamento. Purtroppo come tanti la data di morte presunta risulta essere il 25 Gennaio 1943.Vorrei riuscire ad ipotizzare gli ultimi spostamenti del nonno che risulta disperso in combattimento nel settore centrale del Don. Vi ringrazio,
Stefania

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02/02/2017 16:39 - 02/02/2017 16:44 #2 da Patrizia Marchesini
Buonasera, Stefania.

Per quello che è il Quadro di Battaglia ufficiale dell'Armata italiana in Russia, non vengono specificati reparti-movieri, né per la Divisione Sforzesca, né per altre Grandi Unità.

Gli unici reparti-movieri di cui sono a conoscenza erano alle dipendenze dirette dell'Intendenza d'Armata, ma è possibile che - a livello della 5ª Compagnia menzionata - vi fosse un Plotone o una Squadra Movieri...

La Divisione Sforzesca, come noto, partì per il Fronte Orientale nell'estate 1942.
Formata dai Reggimenti di Fanteria 53° e 54°, dal 17° Reggimento Artiglieria, nonché da altri reparti (che può verificare grazie al link del Quadro di Battaglia dell'Armata italiana, inserito all'inizio di questo mio commento), la Sforzesca ricevette il battesimo del fuoco durante le operazioni per la conquista del bacino minerario del Mius (Krasnyj Luč) - dall'11 al 23 luglio 1942 -, nel corso delle quali venne assegnata al XXXV Corpo d'Armata (cioè l'ex C.S.I.R. --> Corpo di Spedizione Italiano in Russia, al Fronte Orientale dal luglio 1941).

Appena giunta sul Don nell'agosto 1942, la Sforzesca - sempre alle dipendenze del XXXV Corpo d'Armata - subì un violento attacco senza che vi fosse il tempo di predisporre le misure difensive necessarie. La situazione si fece critica... Le perdite della Divisione durante quella che è passata alla storia come Prima Battaglia Difensiva del Don (20 agosto - 1° settembre) furono gravi...

In ottobre la Sforzesca fu dislocata più a nord, rispetto ai mesi estivi, e al 10 dicembre 1942, alla vigilia - cioè - dell'offensiva sovietica che avrebbe portato le nostre Divisioni di Fanteria ad arretrare, era assegnata al XXIX Corpo d'Armata germanico che a quella data includeva soltanto Divisioni italiane (i reparti tedeschi erano stati inviati a Stalingrado). Oltre, alla Sforzesca, le altre Grandi Unità del XXIX Corpo d'Armata erano la Torino e la Celere.






[Segue]
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02/02/2017 17:49 - 30/10/2017 10:40 #3 da Patrizia Marchesini
L'Operazione Piccolo Saturno sovietica ebbe inizio il 16 dicembre 1942 (preceduta da una fase di logoramento molto intensa e pesante per alcuni nostri reparti, a partire dall'11 dicembre) e, come si è detto, portò le Divisioni del II, XXXV e XXIX Corpo d'Armata a lasciare le proprie linee sul Don. L'ordine di ripiegamento - per il XXIX CdA - giunse il 19 dicembre 1942.

La Sforzesca, dopo essere arretrata di una ventina di chilometri, ricevette tuttavia un nuovo ordine (20 dicembre): avrebbe dovuto assestarsi sul fiume Chir (o Tschir), nel tentativo di fermare, o quantomeno rallentare, l'avanzata avversaria in quel settore.
In quelle ore drammatiche - nonostante le condizioni di inferiorità - la Divisione riuscì a distruggere sette carri armati avversari.

Ripreso il movimento verso sud, la Sforzesca risultò purtroppo circondata dai Sovietici; a seguito di scontri accaniti (sia il 21 dicembre, sia la notte tra il 21 e il 22), l'avanguardia divisionale (I Battaglione del 53° Reggimento Fanteria) riuscì a sganciarsi e a uscire dall'accerchiamento.
Il 54° Reggimento, invece, rimase chiuso nella morsa, né poté ricevere il supporto del 6° Reggimento Bersaglieri, che venne attaccato e respinto dai carri armati.

Il 22 dicembre 1942, a Kijewskoje (o Kievsckij), si costituì gradualmente il cosiddetto Blocco Sud, intorno al nucleo omogeneo dei superstiti della Sforzesca (altro itinerario e altri eventi dovettero affrontare le Divisioni che formarono, invece, il Blocco Nord).
Nell'ambito del Blocco Sud, i resti del 6° Reggimento bersaglieri diedero vita alla Colonna Carloni (dal nome del colonnello Mario Carloni, comandante il 6° Reggimento Bersaglieri). Si trattava di una colonna motorizzata, di cui fecero parte aliquote della Divisione Sforzesca (in modo specifico del 17° Reggimento Artiglieria).

Con il Blocco Sud procedettero inoltre uomini provenienti da altri Corpi d'Armata, radunati in battaglioni di formazione, uno dei quali - includendo elementi della Sforzesca - fu denominato III Battaglione Sforzesca.
Gli altri due battaglioni di formazione erano il I Battaglione Pasubio e il II Battaglione Celere (meno il 6° Reggimento Bersaglieri).

In tali circostanze, è intuibile che capire chi ripiegò con chi non è semplice.

In questa galleria cartografica , l'immagine A11 schematizza il percorso compiuto dal Blocco Nord e dal Blocco Sud.

A fine dicembre i resti della Sforzesca erano fuori dall'accerchiamento.
Il 3 gennaio 1942, i superstiti del Blocco Sud raggiunsero Forštadt (oggi la località dovrebbe chiamarsi Belaja Kalitva) e in treno furono trasportati a Rykovo (o Enakjevo, o - in ucraino - Yenakijeve), dove arrivarono il 5 gennaio.

Quegli elementi della Sforzesca (17° Reggimento Artiglieria) che avevano ripiegato in modo specifico con la Colonna Carloni, combatterono poi a Pavlograd (dal 10 al 20 febbraio 1943) insieme alla Colonna stessa, che era passata alle dipendenze temporanee del Comando tedesco di Dnepropetrovsk.
Furono giorni di scontri violenti, nel tentativo di rallentare l'avanzata verso sud degli avversari.
Si trattò degli ultimi combattimenti sostenuti da reparti italiani sia contro forze motorizzate e corazzate sovietiche, sia contro reparti partigiani. La giornata più dura fu quella del 17 febbraio, a detta di un reduce del 120° Reggimento Artiglieria Motorizzato della Divisione Celere che ho avuto l'onore di conoscere, ma che ormai è deceduto.

Come lei stessa ha potuto notare, a moltissimi dispersi della Sforzesca il Ministero della Difesa ha poi assegnato - come data di scomparsa - il 25 gennaio 1943. Data d'ufficio, quindi, che non dice molto: probabile che in quei giorni si stessero riorganizzando i superstiti e verificando in modo ufficiale le perdite subite dalla Divisione. Per approfondire le ricerche - qualora non l'avesse già fatto - suggerisco di dare uno sguardo al file-guida , nonché all' elenco bibliografico , entrambi disponibili in questo sito.

Con un messaggio privato (clicchi sulla relativa scritta, in alto e a destra in questa schermata) le invierò l'indirizzo di posta elettronica del vice-presidente nazionale, Italo Cati (il cui papà era nella Sforzesca), che si è reso disponibile a fornirle altri particolari su tale Divisione.

Infine, se desidera che una foto di nonno Giuseppe venga pubblicata nella galleria-immagini di questo sito dedicata ai caduti, ai dispersi e ai morti in prigionia, può inviarmi un file .jpg scrivendo a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

Un caro saluto.


Patrizia


P.S.
Segnalo anche il sito sulla Divisione Sforzesca ... non so se abbia già avuto modo di darvi un'occhiata.

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03/02/2017 08:46 #4 da stefania
la ringrazio infinitamente. contatterò senz'altro il vice presidente e vi manderò quanto prima una foto del nonno. grazie per la vostra disponibilità. un caro saluto
Stefania Bruschini

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03/02/2017 14:00 #5 da Patrizia Marchesini
Cara Stefania,

rimango - allora - in attesa della fotografia di nonno Giuseppe.

A presto e buon fine settimana.


Patrizia

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08/02/2017 08:07 #6 da stefania
allego la foto del nonno.
Un caro saluto,
Stefania


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