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Richieste di aiuto nelle ricerche
9ª Compagnia Mista T.R.T., Divisione Pasubio
09/02/2021 18:47 #35
da Patrizia Marchesini
Risposta da Patrizia Marchesini al topic 9ª Compagnia Mista T.R.T., Divisione Pasubio
Buonasera, Bruno.
Negli ultimi tempi - fornendo risposte in questo forum - ho ripetuto come ormai mi sia pressoché impossibile occuparmi delle richieste che via via pervengono..
Questa discussione, tuttavia, l'avevo seguita in prima persona e mi sembra corretto proseguire nel tentativo di aiutarla... in modo particolare poiché si parla di un argomento delicato come quello dei piastrini militari.
Riguardo a quanto suggerito da Maurizio, il riferimento era alla voce di menù denominata Immagini, che troverà in alto nella schermata, qualsiasi pagina del sito decida di aprire.
Il link per arrivare alla cartina in questione è il seguente:
www.unirr.it/gallerie-immagini/cartografia/raccolta-cartografica/fanteria
Per facilitarle le cose ho cmq desunto due mappe grazie al sistema WebGIS disponibile nel sito www.campagnadirussia.info (un tempo a tale schermata WebGis si poteva accedere dal sito www.plini-alpini.net, ma ora non più).
La prima cartina evidenzia lo schieramento sul Don di alcune delle nostre Divisioni di Fanteria e la primissima fase del ripiegamento di tali Grandi Unità (gli itinerari sono segnati con una traccia viola).
Il pallino azzurro mostra la posizione della località di Pozdnjakovskij (o Posnjakov, come veniva chiamata spesso dai nostri militari).
La seconda cartina mostra in dettaglio la zona di Pozdnjakovskij.
In tale località le truppe in ripiegamento del cosiddetto Blocco Nord furono intercettate da reparti corazzati sovietici.
Dell'episodio hanno parlato diversi reduci.
Ho scelto due pagine della relazione del generale Roberto Lerici (allora comandante la Divisione Torino) e le inserisco di seguito.
Nel ringraziare il signor Nikita per i dettagli, sottolineo una volta di più (come d'altro canto si evince dai post dello stesso Nikita, che pare molto bene informato) che eventuali operazioni connesse alle esumazioni di resti di nostri militari devono svolgersi a cura del Commissariato Generale per le Onoranze ai Caduti (supportato in loco dai Memoriali Militari di Mosca, ente russo analogo al Commissariato Generale). A cura di Onorcarduti sono il rimpatrio di eventuali resti rinvenuti (corredati dai cimeli reperiti in situ), siano i resti identificati o meno.
Gli scavi indiscriminati a opera di cercatori di cimeli, scavi purtroppo aumentati in maniera esponenziale negli ultimi anni, rischiano di compromettere per sempre - non mi stancherò mai di ripeterlo - la possibilità di dare un nome a eventuali resti e di riportare a casa chi per tanto tempo è stato ritenuto disperso.
Almeno ciò vale per quanti caddero lungo gli itinerari di ripiegamento e vennero poi sepolti dalla popolazione civile in fosse comuni o in sepolture multiple con pochi militari.
Impossibile esumare i resti dalle aree cimiteriali dei campi di prigionia poiché i deceduti - soprattutto nei primi mesi del 1943, quando si verificò la maggior parte dei decessi - vennero inumati nudi, privi di ogni elemento utile alla loro identificazione e senza distinzione di nazionalità.
Un saluto.
Patrizia
Negli ultimi tempi - fornendo risposte in questo forum - ho ripetuto come ormai mi sia pressoché impossibile occuparmi delle richieste che via via pervengono..
Questa discussione, tuttavia, l'avevo seguita in prima persona e mi sembra corretto proseguire nel tentativo di aiutarla... in modo particolare poiché si parla di un argomento delicato come quello dei piastrini militari.
Riguardo a quanto suggerito da Maurizio, il riferimento era alla voce di menù denominata Immagini, che troverà in alto nella schermata, qualsiasi pagina del sito decida di aprire.
Il link per arrivare alla cartina in questione è il seguente:
www.unirr.it/gallerie-immagini/cartografia/raccolta-cartografica/fanteria
Per facilitarle le cose ho cmq desunto due mappe grazie al sistema WebGIS disponibile nel sito www.campagnadirussia.info (un tempo a tale schermata WebGis si poteva accedere dal sito www.plini-alpini.net, ma ora non più).
La prima cartina evidenzia lo schieramento sul Don di alcune delle nostre Divisioni di Fanteria e la primissima fase del ripiegamento di tali Grandi Unità (gli itinerari sono segnati con una traccia viola).
Il pallino azzurro mostra la posizione della località di Pozdnjakovskij (o Posnjakov, come veniva chiamata spesso dai nostri militari).
La seconda cartina mostra in dettaglio la zona di Pozdnjakovskij.
In tale località le truppe in ripiegamento del cosiddetto Blocco Nord furono intercettate da reparti corazzati sovietici.
Dell'episodio hanno parlato diversi reduci.
Ho scelto due pagine della relazione del generale Roberto Lerici (allora comandante la Divisione Torino) e le inserisco di seguito.
Nel ringraziare il signor Nikita per i dettagli, sottolineo una volta di più (come d'altro canto si evince dai post dello stesso Nikita, che pare molto bene informato) che eventuali operazioni connesse alle esumazioni di resti di nostri militari devono svolgersi a cura del Commissariato Generale per le Onoranze ai Caduti (supportato in loco dai Memoriali Militari di Mosca, ente russo analogo al Commissariato Generale). A cura di Onorcarduti sono il rimpatrio di eventuali resti rinvenuti (corredati dai cimeli reperiti in situ), siano i resti identificati o meno.
Gli scavi indiscriminati a opera di cercatori di cimeli, scavi purtroppo aumentati in maniera esponenziale negli ultimi anni, rischiano di compromettere per sempre - non mi stancherò mai di ripeterlo - la possibilità di dare un nome a eventuali resti e di riportare a casa chi per tanto tempo è stato ritenuto disperso.
Almeno ciò vale per quanti caddero lungo gli itinerari di ripiegamento e vennero poi sepolti dalla popolazione civile in fosse comuni o in sepolture multiple con pochi militari.
Impossibile esumare i resti dalle aree cimiteriali dei campi di prigionia poiché i deceduti - soprattutto nei primi mesi del 1943, quando si verificò la maggior parte dei decessi - vennero inumati nudi, privi di ogni elemento utile alla loro identificazione e senza distinzione di nazionalità.
Un saluto.
Patrizia
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