Benvenuto, Raffaello.
Sarebbe importante capire di quale reparto del 6° Reggimento era tuo nonno. A tal fine ci si può basare sul Foglio Matricolare e sul Verbale di Irreperibilità, sempre che tali documenti riportino questo dettaglio.
Il primissimo consiglio è quello di leggere il file
Guida per le ricerche di militari
, dove trovi informazioni utili e i riferimenti necessari per contattare vari enti (tra cui Archivio di Stato e Albo d'Oro, presso i quali potrai ottenere copia della documentazione suddetta).
Il 6° Reggimento Bersaglieri (assegnato alla Divisione Celere, che - al momento di ripiegare - era parte del XXIX Corpo d'Armata germanico insieme alle Divisioni Torino e Sforzesca) comprendeva i battaglioni VI, XIII e XIX, oltre al Comando e alla Compagnia Comando di Reggimento.
In
una delle gallerie immagini
di questo sito troverai due mappe sullo schieramento della Divisione Celere.
Quest'ultima era dislocata, in quel momento, a cavallo del fiume Tihaja, nel punto in cui il Don descrive una curva convessa verso sud, tra le Divisioni Torino (a sinistra) e la Sforzesca (a destra).
Alle sette di mattina del 17 dicembre 1942 i Sovietici (che già avevano investito nei giorni precedenti i settori dei nostri II e XXXV Corpo d'Armata), attaccarono nel punto di contatto tra il VI e il XIII Battaglione del 6° Reggimento.
Con il passare delle ore e l'intensificarsi dell'attacco, gli avversari riuscirono a penetrare nello schieramento del 6° Reggimento, creando una falla che - a fine giornata - era ampia circa dodici chilometri e profonda una decina di chilometri.
Mentre il VI e il XIX erano stati costretti ad arretrare, il XIII Battaglione era ancora sul Don, seppure isolato a sinistra , causa la penetrazione sovietica a Birjukov.
Il giorno successivo, il 18 dicembre, gli attacchi proseguirono, nel tentativo di aggirare la destra dell'altro reggimento della Divisione Celere, il 3°, e di approfondire la falla aperta il giorno prima. Un Gruppo d'Intervento della Divisione Sforzesca - situata, come già detto - a destra della Divisione Celere, cercò di tamponare la situazione.
Alle sei di mattina del 19 dicembre la Celere tentò un contrattacco con tutte le forze disponibili, ma i Sovietici prevennero l'azione con attacchi violenti in entrambi i settori del 3° e del 6° Reggimento.
Alle 14.00 il Comando del XXIX Corpo d'Armata ordinò ufficialmente che tutte le unità della Celere arretrassero sul fiume Tihaja, per assumere la difesa del settore Meškov - Provalskij, tra le Divisioni Torino e Sforzesca.
Non essendo possibile raggiungere il 3° Reggimento Bersaglieri, ormai isolato, l'ordine venne trasmesso a quest'ultimo dal Comando della Divisione Torino, quando ormai era troppo tardi: il reggimento venne quasi completamente annientato, insieme alla Legione Croata.
Anche il Comando di Divisione e molti reparti di Servizi - situati a Meškov - furono pressoché distrutti da due attacchi di carri sovietici.
La penetrazione nei settori del XXXV e XXIX Corpo d'Armata fece sì che le Divisioni a essi assegnate si trovarono a percorrere itinerari differenti. Vennero a formarsi due blocchi principali, denominati Blocco Nord e Blocco Sud. Quest'ultimo comprendeva anche aliquote della Divisione Celere.
Nello specifico - siamo ormai al 21 dicembre - il 6° Reggimento Bersaglieri si unì alla Divisione Sforzesca e con essa - o per meglio dire, con i resti di essa - proseguì la ritirata.
Il 24 dicembre il 6° Bersaglieri occupò Krasnojarovka, scacciandone l'avversario. Temperatura: -35°, resa ancora più insopportabile da bufere di vento.
Continuando a marciare, disturbata da attacchi partigiani e dell'esercito regolare sovietico, la colonna del 6° Bersaglieri e della Sforzesca il 28 dicembre raggiunse le linee tedesche più arretrate e il 5 gennaio 1943 i superstiti si radunarono a Rykovo, in Ucraina.
Il movimento del Blocco Sud, però, riprese a inizio febbraio, su ordine del Comando tedesco del Gruppo Armate "B". Di tale Blocco, come abbiamo visto facevano parte anche i resti del 6° Reggimento Bersaglieri, la colonna del quale - comprendente aliquote di altri reparti - era denominata Colonna Carloni, dal nome del colonnello comandante il 6° Reggimento.
Dal 10 al 20 febbraio 1943, la Colonna Carloni, operando isolatamente o in concorso a forze tedesche, affrontò duri scontri nella città di Pavlograd, per difendere il centro abitato e le vie di comunicazione che a esso portavano. Il combattimento più rilevante -l'ultimo sostenuto da truppe italiane al Fronte Orientale - ebbe luogo il 17 febbraio 1943.
Se desideri documentarti un pochino, consulta la
Bibliografia
del presente sito. Digita
Bersaglieri nel campo di ricerca a sinistra e otterrai un elenco di pubblicazioni, alcune delle quali specifiche sul 6° Reggimento della Divisione Celere.
Cordiali saluti.
Patrizia
P.S.
Dimenticavo: un bel libro che potresti leggere è
Il labirinto di ghiaccio, scritto da Gino Papuli, reduce - deceduto nel 2008 - del 120° Reggimento Artiglieria Motorizzato della Divisione Celere. Papuli era un giovane sottotenente del II Gruppo del 120° e, per circostanze su cui ora non mi dilungo, fece il ripiegamento con la colonna del 6° Reggimento e combatté a Pavlograd.