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Ermes Botti - 30° Rgpt. Artiglieria di Corpo d'Armata

17/10/2014 09:38 #7 da Patrizia Marchesini
Risposta da Patrizia Marchesini al topic Ermes Botti - 30° Rgpt. Artiglieria di Corpo d'Armata
Salve.

E bentornato nel forum. Il dubbio che esprime è più che legittimo, a fronte della risposta dei Memoriali Russi.
Un controllo nella banca-dati Onorcaduti non ha avuto successo: Erminio Botti non risulta fra i deceduti censiti dal Commissariato Generale.
Una verifica nel data-base U.N.I.R.R. - inserendo di volta in volta vari parametri - ha portato allo stesso esito: non emerge nessun Erminio Botti.
Nel lager di Tambov risultano morti tre Italiani che si chiamavano Botti: nessuno era nato nel 1916.

Del '16 ho trovato Giovan Battista Botti (Divisione Tridentina, 5° Reggimento alpini) e Luigi Botti (Reggimento Artiglieria a Cavallo): entrambi risultano scomparsi, rispettivamente in data 26 e 31 gennaio 1943.

Buona l'idea di recarsi all'Archivio USSME, però - viste le circostanze - consiglio caldamente una telefonata (o addirittura una visita, poiché ha in programma di andare a Roma) a Onorcaduti, spiegando l'accaduto e chiedendo ragguagli.
Probabile vi fossero state imprecisioni nella trascrizione in cirillico dei dati di Ermes, da parte delle autorità sovietiche del campo di prigionia...

Altro non sono in grado di aggiungere, mi spiace.

Cari saluti.

Patrizia

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18/10/2014 09:02 #8 da Maurizio Comunello
Risposta da Maurizio Comunello al topic Ermes Botti - 30° Rgpt. Artiglieria di Corpo d'Armata
Allora.
Quanto scritto nel Foglio Matricolare ,come REPARTO, si riferisce al 30° RAGGRUPPAMENTO Artiglieria di Corpo d'Armata.
A volte infatti si trova scritto Rgt. anziché Rgpt. che è l'Abbreviazione esatta per il Reparto di Ermes.
Per quanto riguarda i Memoriali Russi tu fai una Nuova Richiesta e chiedi che ti venga inviata la Copia del Fascicolo di Prigionia di BOTTI Erminio nato nel 1916.
Mi "sbilancio" perché non sarebbe la prima volta che dei Nominativi trascritti male dai Russi allora (nel 1943 ) e molto spesso proprio a Tambov 188 si siano rivelati,ad una attenta comparazione fatta qui in Italia da Onorcaduti , SBAGLIATI ed invece dopo si è translitterato il Nominativo esatto.
Se ci pensi infatti,ERMES ed Erminio "suonano" MOLTO simili.
Per quanto riguarda l'anno di nascita poi ,specie per Tambov nel primo Periodo, vi è motivo per essere DUBBIOSI sui dati forniti dai Russi ma devi tenere presente che allora vi erano in quel Campo di Prigionia DECINE DI MIGLIAIA di Prigionieri .
Ad Onorcaduti invece fatti dare la FOTOCOPIA della Pagina del Tabulato Russo e prendi nota ,nella ULTIMA Colonna sulla DESTRA ,del Numero di Fascicolo scritto.
Spero sia scritto il Numero del Fascicolo perché di alcuni Prigionieri NON vi è il Fascicolo poichè Morti PRIMA che i Russi facessero l'Interrogatorio e prendessero le generalità del Prigioniero ed allora a fianco nel Tabulato vi è scritto 0 (perché NON vi è nessun Fascicolo ).
Vedrai che corrisponderà il Numero,quando te lo invieranno i Russi , a quello di BOTTI ERMINIO (anziché ERMES ) ma in realtà è quello di Ermes.
Ci risentiamo e ..speriamo bene.
Maurizio

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31/01/2015 10:36 #9 da ermes
Ritorno da Roma dopo una serie di peregrinazioni incredibili alla ricerca di notizie su mio zio e dopo aver raccolto le notizie più cotrastanti e diametralmente opposte dagli organi di questa repubblica democratica.ora gli stessi organi che mi avevano fornito dati per loro certi li rimettono in dubbio dimostrando inadeguatezza e leggerezza nel adempiere ai loro compiti.
Andandomene amareggiato da Roma ho dovuto additìrittura apprendere che quello che per molti è stato uno dei migliori presidenti della repubblica si è recato tra i primi a rendere omaggio alla mostra su Palmiro Togliatti "padre costituente".
Migliaia i soldati italiani dell’Armir andati a combattere in Russia tra il ’42 e il ’43: 27 mila furono quelli che morirono di stenti e di torture nei campi di concentramento, mentre di altri 22 mila, ancora oggi, non si sa nulla.

“Il fatto che per migliaia e migliaia di famiglie la guerra di Mussolini e soprattutto la spedizione contro la Russia, si concludano con una tragedia, con un lutto personale, è il migliore, è il più efficace degli antidoti… (circa la soppressione dei prigionieri, ndr) possiamo servircene per ottenere certi risultati in un altro modo”

Ecco cosa scrisse Palmiro Togliatti, il 15 febbraio 1943 a Vincenzo Bianco, responsabile a Mosca per il Pci per il lavoro con i prigionieri di guerra. Fu proprio Bianco, a conoscenza della situazione tragica vissuta dai soldati italiani, a sollecitare un intervento del Pci guidato da Togliatti presso i vertici della Russia stalinista.
personalmente posso rendere pubblico che un dirigente del partito comunista (che poi diventò sindaco) convinse i miei nonni come molti altri a votare per la repubblica al referendum del 2 giugno 1946 e per il partito comunista alle elezioni del 1948 in cambio del rimpatrio del figlio, considerato disperso in russia per lo stato, ma che il suo partito sapeva prigioniero, grazie ai legami con il regime russo e all'autorità che là aveva Togliatti.
Loro votarono credendogli.
Il figlio non tornò mai, era morto nel campo di concentramento di Tambov n°188 ,per stenti, nel marzo 1943.

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31/01/2015 12:04 #10 da Patrizia Marchesini
Risposta da Patrizia Marchesini al topic Ermes Botti - 30° Rgpt. Artiglieria di Corpo d'Armata
Rimango muta e preferisco non commentare il post del signor Botti... è già piuttosto esplicito.

Aggiungo solo che mia nonna - come migliaia e migliaia di altre persone in cerca di notizie e di certezze - all'epoca scrisse a destra e a manca per sapere qualcosa del marito.
Contattò anche il P.C.I., a Roma. Le fu risposto - abbastanza sbrigativamente ma forse in maniera più realistica e oggettiva, rispetto a quanto venne promesso ai suoi nonni - che a causa della guerra in Unione Sovietica c'era ben poco da mangiare sia per la popolazione, sia per i soldati dell'Armata Rossa.
E quindi si ipotizzava vi fosse cibo in quantità limitata per i prigionieri italiani (questo per rispondere alla possibilità che mio nonno fosse stato catturato).

Di nonno Ezio non si è mai saputo nulla e la nonna - scomparsa un anno e mezzo fa - ha sempre pensato che il marito fosse morto prima di giungere in uno dei campi... soffriva troppo il freddo, a suo parere.

Sono convinta che, forse, era ciò che si augurava, nella speranza che lui avesse sofferto il meno possibile.

Patrizia

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