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Anche per me è "storia di famiglia" (Matteo De Santis)

13/07/2018 10:52 #7 da Michela
Buongiorno Patrizia.

In attesa di documenti ufficiali sto cercando di reperire maggiori dettagli su dove fosse effettivamente arruolato durante il servizio di leva.

Nel settembre 1939 spera passi in fretta il rimanente della ferma per poter tornare a casa (ed aiutare la famiglia nei lavori in campagna). Dice inoltre di essere stato a Bologna un giorno per degli esperimenti del corso. Al momento era caporale. Il 1 ottobre sarebbe andato a Firenze per un corso. Del suo reggimento molti battaglioni di richiamati raggiungevano Sardegna e Libia.
A giugno 1940 sempre a Fano (XVIII°) è sergente d'ispezione al Comando. Il suo reggimento è partito il 1° giugno per ignote destinazioni: Ravenna, Postumia, non si sa.
Lui è con pochi altri addetto alla Scuola Allievi Uff.
Dice di aver ripreso il vecchio mestiere di radiotelegrafista e ringrazia Dio di non trovarsi con il reggimento.

Poi, dopo un vuoto di due anni esatti (gran parte delle lettere sono andate smarrite) lo ritrovo sul Fronte Orientale.

Proverò a contattare il Centro Documentale, anche se un parente mi ha di recente detto che di lì lo rimandarono comunque all'Archivio di Stato.

Molto interessante la storia di Enrico Marcatili e soprattutto i riferimenti specifici alle mansioni e agli spostamenti dei Comandi di Tappa. Mi ha colpito leggere che ad agosto '42 anche lui si trovava a Vorošilovgrad.

Grazie.

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13/07/2018 12:20 #8 da Patrizia Marchesini
Risposta da Patrizia Marchesini al topic Anche per me è "storia di famiglia" (Matteo De Santis)
Eccomi.

La ringrazio per avere dedicato tempo alla storia di Enrico Marcatili.
Le sue lettere, così semplici e schiette, mi hanno sempre intenerita...

In merito a Vorošilovgrad, quasi tutte le truppe italiane partite a inizio estate '42 transitarono per quella città che era cmq un centro abitato di grandi dimensioni, soprattutto per i parametri dell'epoca.

In bocca al lupo per il proseguimento delle sue ricerche.

Patrizia


P.S.
Stavo pensando... Matteo morì - secondo i dati ufficiali - il 12 novembre 1942.
La sua famiglia è al corrente della causa del decesso? Arrivò una comunicazione dall'allora Ministero della Guerra, visto che il 12 novembre le cose erano tutto sommato tranquille nel settore della nostra Armata?
Se così non fosse, ho pensato che forse potrebbe contattare l'Ordinariato Militare (riflettendo sul fatto che erano i cappellani militari ad allestire e predisporre i cimiteri campali al fronte).

I cappellani stilavano - ovvio - tutta la documentazione prevista e necessaria (di cui purtroppo non conosco l'iter --> a chi e a quanti veniva inoltrata?) e di certo gran parte di quei documenti pervenne poi al Commissariato Generale per le Onoranze ai Caduti, rendendo possibile - a partire dagli anni '90 - la localizzazione di un certo numero di nostri cimiteri (nonché, ove possibile, l'esumazione e il rimpatrio dei resti).

Ma al di là di ciò che è in mano al Commissariato Generale, chissà se l'Ordinariato ha un proprio archivio e se è in grado di fornirle consigli su come reperire informazioni sul cimitero campale di Vorošilovgrad (per quanto riguarda l'aspetto documentale dell'epoca)?
Non voglio illuderla, Michela, ma forse al suo posto un tentativo lo farei... soprattutto in virtù del fatto che a metà novembre, nelle retrovie dell'Armata, vi era - credo - il modo di dedicarsi alla stesura di tutto quanto richiedeva la burocrazia dell'epoca.

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13/07/2018 15:10 #9 da Michela
Ha toccato un punto fondamentale Patrizia, io non conosco la causa del decesso e, come ben ha sottolineato, la situazione lì in quel momento, per quanto possibile, era "sotto controllo".
Posso solo supporre che fosse proprio a causa di ciò che era scritto nella comunicazione ufficiale che scattò la censura sull'argomento che vigeva in famiglia, e che potrebbe essere legata ad un decesso le cui cause potrebbero non essere legate direttamente a episodi bellici.

Matteo non era sposato quando partì, dei fratelli e sorelle (erano in dodici) nessuno è più in vita ed i nipoti non ne hanno memoria oltre il fatto che non sia mai tornato dalla Russia. Sebbene scrivesse spesso ed a tutti in famiglia (come scrive nelle lettere a mio nonno) nessun altro ha conservato sue lettere.

Nella sua cartolina di ottobre '42 scrive di una cura finita e aggiunge di non risentire per niente della depressione dei giorni passati... altro non lascia trapelare che stesse male, neppure nell'ultima lettera di novembre.
Tuttavia ho notato, leggendo anche altre lettere presenti sul vostro sito, che era consuetudine trasmettere a casa, sia per la censura, ma soprattutto credo per non angosciare oltremodo i propri cari, sensazioni positive nonostante tutto, col ripetuto uso della frase "sto bene".

Sicuramente farò tutti i tentativi possibili per ottenere delle risposte e grazie sempre per i suggerimenti su come muovermi in questo complicato ambito.

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13/07/2018 15:44 #10 da Patrizia Marchesini
Risposta da Patrizia Marchesini al topic Anche per me è "storia di famiglia" (Matteo De Santis)
Spero che dai contatti con l'Ordinariato Militare possa arrivare a scoprire qualcosa di più...

E' sempre così brutta, l'incertezza.

Cari saluti.


Patrizia

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17/07/2018 20:37 #11 da Michela
Dall'Ordinariato purtroppo non si riesce a reperire alcuna informazione.
Presso il loro Archivio è custodita solo la documentazione riservata inerente lo stato canonico e giuridico dei Cappellani militari.
Tutte le altre informazioni raccolte dai Cappellani riguardanti i militari, prigionieri di guerra, feriti o morti, durante il II conflitto mondiale, furono a suo tempo inviate al Ministero della guerra.

Nessuna risposta ancora dalla Capitaneria e dall'Ufficio Storico della Marina.

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18/07/2018 21:25 #12 da Patrizia Marchesini
Risposta da Patrizia Marchesini al topic Anche per me è "storia di famiglia" (Matteo De Santis)
Mi spiace che quella dell'Ordinariato Militare si sia rivelata strada non percorribile.

Unico altro consiglio, a questo punto, sarebbe quello di recarsi all'Archivio dell'Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell'Esercito, situato a Roma in Via Lepanto. Nella solita Guida per le ricerche vi è una sezione apposita... e cliccando qui può aprire la pagina del Ministero della Difesa relativa alle norme vigenti per accedere all'archivio suddetto, nonché per la consultazione dei documenti ivi conservati.

Certo, sarebbe meglio sapere prima se tra la mole enorme di materiale vi sia anche qualcosa sul cimitero di Vorošilovgrad.
Ma non so se saranno disposti a fornirle questo tipo di informazione, per darle modo di decidere se valga la pena andare a Roma oppure no.

Poi... trattandosi di documenti relativi alle sepolture di militari italiani, credo che anche il Commissariato Generale per le Onoranze ai Caduti - che lei ha già interpellato - possa avere qualcosa di significativo sul cimitero. Tuttavia per motivi legati alla privacy può essere che non sia consentita la diffusione (per esempio, qualora nei documenti vengano citati più nomi di militari, con le relative cause di decesso).

Altro non saprei suggerire, mi spiace.


Cari saluti.


Patrizia

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