Salve, Carmelo... e benvenuto nel nostro forum.
Ho controllato l'elenco caduti e dispersi disponibile nel sito U.N.I.R.R.: da esso emerge che il suo prozio era assegnato al 225° Reggimento Fanteria (Divisione Arezzo), e che risulta disperso dal 21 ottobre 1945.
Può controllare lei stesso l'
elenco
suddetto (basta inserire cognome e nome).
La stessa data di dispersione compare anche nella
banca dati
del Commissariato Generale per le Onoranze ai Caduti (Ministero della Difesa).
Comprendo il suo desiderio di sapere, in memoria di Antonino.
Partiamo, dunque, dal reparto indicato nell'elenco del sito U.N.I.R.R. (i dettagli che vi compaiono derivano dal Ministero della Difesa, in quanto l'Unione Nazionale Italiana Reduci di Russia non detiene documenti di tipo militare).
Il 225° Reggimento Fanteria era, come ho detto, nell'organico della Divisione Arezzo.
Né il Reggimento, né tale Divisione furono mai coinvolti negli eventi al Fronte Orientale.
Qui
potrà leggere poche scarne notizie sul 225° Reggimento, mentre
cliccando qui
aprirà la pagina Wikipedia relativa alla Divisione Arezzo, che all'8 settembre 1943 era schierata sul Fronte Greco Albanese.
A seguito degli eventi connessi all'armistizio dell'8 settembre, come noto, i nazisti catturarono e deportarono un numero enorme di militari italiani. Gli uomini della Divisione Arezzo non fecero eccezione.
Quindi, ipotizzando la cattura di Antonino da parte dei Tedeschi, come mai lo ritroviamo nell'elenco caduti e dispersi del sito U.N.I.R.R.?
Il fatto è che molti soldati italiani, deportati una prima volta dai nazisti in svariati lager (alcuni situati a est, nei territori occupati dal Terzo Reich), subirono purtroppo una seconda deportazione a opera dei Sovietici. Che, causa l'evolversi del conflitto, stavano procedendo vittoriosi verso ovest e verso Berlino.
Molti di questi sfortunati - pur non avendo preso parte alla Campagna di Russia - ebbero quindi il destino di morire in uno dei campi di prigionia dell'ex Unione Sovietica, oppure durante le marce e/o i trasporti ferroviari per raggiungere i campi suddetti.
La mia ipotesi, quindi, è che anche il suo prozio avesse subito questa seconda deportazione e che di lui - nell'autunno 1945 - si siano perse le tracce. All'epoca la guerra era già finita, e i prigionieri di guerra italiani stavano cominciando a rientrare.
La scansione allegata suppongo provenga dagli Archivi Vaticani e riporta il nome del suo bisnonno, che di certo si era rivolto all'
Ufficio Informazioni Vaticano per Prigionieri di Guerra (attivo dal 1939 al 1947).
Ho provato a cercare notizie sul 6° Ospedale da Campo menzionato nella scheda, e su Stutz... ma non è emerso nulla.
Proseguendo con le ipotesi, credo che quei dettagli li avesse menzionati il suo bisnonno, cui - a sua volta - erano stati riferiti da quei compaesani che erano riusciti a rientrare e cui lei accenna nel suo commento.
Secondo tali dettagli, le ultime notizie di una certa attendibilità su Antonino parrebbero risalire al 1944... ma il Ministero della Difesa cita il 21 ottobre 1945 come data di dispersione.
Sarebbe importante procurarsi copia del Foglio Matricolare e del Verbale di Irreperibilità di Antonino (se non ne è già in possesso).
Per il Foglio Matricolare contatti il
Centro Documentale
(ex Distretto Militare) di Palermo o l'
Archivio di Stato
di Agrigento.
Per il Verbale di Irreperibilità si rivolga invece all'Albo d'Oro (dipende dal Commissariato Generale per le Onoranze ai Caduti), scrivendo all'indirizzo
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.; suggerisco di chiedere se vi siano testimonianze specifiche - rilasciate dopo il rimpatrio da qualche prigioniero sopravvissuto - che possano fare luce sulla sorte del suo congiunto e chiarire come mai per la dispersione di Antonino sia indicato il 21 ottobre 1945.
Prima di intraprendere questo percorso, consiglio in ogni caso di dare uno sguardo alla
Guida per le ricerche
disponibile in questo sito, dove troverà info, link e la possibilità di scaricare modulistica utile.
Nel file-guida sono spiegate anche le modalità per contattare i Memoriali Militari, a Mosca (ente analogo al nostro Commissariato Generale): potrebbe fare un tentativo, partendo dal presupposto che Antonino forse subì una seconda deportazione a opera dei Sovietici.
Per quanto riguarda, invece, la probabile e iniziale deportazione da parte dei Tedeschi, dia uno sguardo a questi siti:
www.dd-wast.de/en/home.html
www.its-arolsen.org/en/
Mi fermo qui, e la saluto cordialmente...
Patrizia