Ciao a tutti.
Innanzitutto devo ringraziare Ornella, Marco e Roberto per le loro parole.
E' bello rendersi conto che il nostro impegno è apprezzato.
Ora, tuttavia, stop ai complimenti :-) che - almeno per quanto mi riguarda - mi imbarazzano sempre un pochino, e torniamo al tema della discussione.
Sono grata anche a Bartolomeo: ben vengano i contributi di altri utenti del sito.
Del termine "parificato" (in relazione ai Fogli Matricolari) si era parlato in precedenza, e questo ulteriore chiarimento mi sembra molto efficace.
In quanto al nastrino bianco-azzurro, oltre al link fornito da Bartolomeo, mi sono permessa una semplice ricerca per immagini in google, inserendo come parametro Croce al Merito di Guerra, nastrino.
Come risultato sono emerse moltissime immagini di tale onorificenza e tutte presentano il medesimo nastrino.
Il XV Battaglione Artieri - composto dalle Compagnie 1ª, 2ª e 104ª - era alle dirette dipendenze del II Corpo d'Armata. L'ufficio di Posta Militare che Roberto indica (il numero 20) era quello che serviva il suddetto Corpo d'Armata che, come sappiamo, includeva - a livello di Grandi Unità - le Divisioni Cosseria, Ravenna e Sforzesca (quest'ultima venne poi assegnata ad altro Corparmata).
Possiamo ipotizzare, quindi, che i reparti del II Corpo d'Armata avessero seguito lo stesso itinerario, o comunque molto simile.
Il volume (a cura dell'Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell'Esercito) sulle operazioni delle Unità italiane al Fronte Orientale a pagina 196 parla del trasferimento dei reparti che avrebbero raggiunto il C.S.I.R., dando vita all'8ª Armata.
Tra gli Stati Maggiori centrali italiano e tedesco erano state convenute le modalità concernenti il trasporto ferroviario degli altri due Corpi d'Armata (nota di Patrizia --> i due Corparmata in questione erano il II e quello alpino), oltre che delle unità direttamente dipendenti dal Comando di Armata e di quelle dell'Intendenza, e regolata la composizione dei convogli e la loro successione nel tempo.
L'autorità germanica aveva, però, notificata a quella italiana l'itinerario ferroviario solo fino a Brest Litovsk. Il riserbo era motivato dal fatto che l'organizzazione ferroviaria dei territori occupati si riservava di determinare il successivo instradamento dei convogli a seconda della situazione del momento, tenuto ormai conto anche delle esigenze operative.
Alcune note precisano il seguente itinerario:
Brennero, Innsbruck, Monaco di Baviera, Augusta, Norimberga, Halle, Kottbus, Sagan, Glogau, Lissa, Lietzmannstadt, Varsavia, Siedlce, Brest Litovsk.
E, dopo Brest Litovsk, in linea di massima questo fu il percorso:
Baranoviczi, Stolpcje, Minsk, Ossipovici, Shlobin, Gomel', Konotop, Sumy, Ahtyrka, Viri, e infine le stazioni a nord e a sud di Har'kov.
Un blocco di convogli ferroviari, che trasportarono Unità automobilistiche e motorizzate (in tutto circa 2.500 automezzi), raggiunse - invece -Troppau, in Slesia. Da lì i reparti avrebbero proseguito per via ordinaria - cioè su strada - per circa 1.500 chilometri, fino all'Ucraina.
Così continua il volume...
Soltanto quando i primi convogli erano partiti dall'Italia, all'inizio della seconda settimana di giugno [1942], su insistenti richieste dell'Intendenza che si stava preparando a funzionare a servizio dell'8ª Armata, i Comandi tedeschi comunicarono che il II Corpo d'Armata - con le truppe e i Servizi d'Armata - sarebbe stato scaricato nella zona a sud-ovest di Har'kov, situata a circa 240 chilometri in linea d'aria a nord di Stalino e - quindi - completamente staccata dalla zona di operazioni del C.S.I.R.. [...]
Tra il 17 giugno e il 7 luglio, frattanto, affluiva nella zona di Har'kov una rilevante frazione del II Corpo d'Armata: il Comando, con la quasi totalità dei reparti direttamente dipendenti (11.000 uomini su 13.000) --> (nota di Patrizia: fra questi, con ogni probabilità, anche Alfio Cavallini), l'intera Divisione Ravenna (13.000 uomini), circa metà della Divisione Sforzesca (6.000 uomini su 13.000). In complesso 30.000 uomini dei 52.000 costituenti il Corpo d'Armata.
Quest'ultimo brano si trova a pagina 197.
Non viene menzionata, come avrete notato, la Divisione Cosseria, che ritengo fosse ancora in viaggio... così come altri reparti del II Corpo d'Armata.
Mi fermo qui.
Un saluto cordiale.
Patrizia