Salve, Anna Maria.
Benvenuta nel forum del sito U.N.I.R.R..
L'82° Reggimento Fanteria - insieme all'81° Reggimento Fanteria, al 52° Reggimento Artiglieria e ad altri reparti - costituiva l'organico della Divisione Torino, al Fronte Orientale sin dal luglio 1941 (con il C.S.I.R., Corpo di Spedizione Italiano in Russia).
Alla vigilia dell'attacco sovietico alle Divisioni di Fanteria italiane (dicembre 1942), la Torino era assegnata - con le Divisioni Celere e Sforzesca - al XXIX Corpo d'Armata germanico, che in quel periodo comprendeva solo Divisioni italiane.
Tale Corpo d'Armata ricevette ordine di ripiegamento il 19 dicembre 1942.
La data di scomparsa di Giovanni Piervitali riconduce al breve - ma sanguinoso - assedio di Arbuzovka, località in cui la Torino (insieme a parte delle Divisioni Pasubio e Ravenna, alla 298ª Divisione tedesca e ad altri reparti, per esempio di Camicie Nere) lottò subendo gravi perdite per rompere l'accerchiamento.
I superstiti di Arbuzovka raggiunsero Čertkovo la sera di Natale 1942 (altri continuarono ad arrivare durante la giornata successiva); in tale città venne costituito un caposaldo, a sua volta rimasto sotto assedio sino al 15 gennaio 1943, quando una colonna composta da Italiani e Tedeschi ne uscì, raggiungendo - il 17 gennaio 1943 - posizioni più sicure.
Se lo desidera può dare uno sguardo alla
cronologia degli eventi al Fronte Russo
, a disposizione nel sito.
Due bei libri che raccontano in modo piuttosto dettagliato l'assedio di Arbuzovka (ricordata dai sopravvissuti come la
valle della morte) sono
I più non ritornano, di Eugenio Corti, e
L'aurora a Occidente, di Mario Bellini.
Gli autori erano entrambi ufficiali del 30° Raggruppamento Artiglieria di Corpo d'Armata che, durante l'attacco sovietico del dicembre 1942, supportò in modo particolare la Divisione Pasubio.
I più non ritornano è pubblicazione molto nota e non dovrebbe avere difficoltà a procurarsela.
Reperire il secondo libro, invece, sarà arduo (in proposito, se vuole, può leggere i consigli presenti in
Libro cercasi
), altra sezione di questo forum).
Qualora non ne fosse in possesso, sarebbe opportuno procurarsi copia del Foglio Matricolare e del Verbale di Irreperibilità del suo prozio.
Per il primo documento occorre rivolgersi all'Archivio di Stato o al Centro documentale competenti per territorio (la competenza è da riferirsi al Comune presso cui Giovanni risiedeva al momento della chiamata al servizio di leva).
Per il secondo può contattare l'Albo d'Oro (
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Può anche scrivere ai Memoriali Militari Russi, a Mosca, chiedendo se siano in possesso di documenti relativi a un'eventuale prigionia del suo prozio (che, a quel punto, sarebbe da considerare deceduto in prigionia e non scomparso).
In teoria se il nominativo di Giovanni fosse emerso dai tabulati ed elenchi in cirillico (forniti negli anni '90 dal Governo russo al nostro Governo), la vostra famiglia avrebbe ricevuto una comunicazione da parte del nostro Ministero della Difesa.
Tuttavia, poiché personale del Ministero è ancora al lavoro nel tentativo di traslitterare altri nominativi da quegli elenchi (nominativi per i quali sono necessari riscontri pazienti), un tentativo presso i Memoriali Russi lo farei.
Scriva pure in italiano, ma usi un account gmail, se possibile, e si limiti a frasi semplici e ai dati essenziali del prozio (nome, cognome, luogo e data di nascita, reparto di appartenenza).
Nel file-guida per le ricerche a disposizione in questo sito troverà ogni info utile a contattare enti e uffici già menzionati (può accedervi dalla pagina iniziale).
Infine, se desidera inserire una foto di Giovanni nella nostra galleria-immagini dedicata ai caduti, agli scomparsi e ai morti in prigionia, può inviarmi un file .jpg all'indirizzo
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Un caro saluto.
Patrizia