Salve, Lucia.
Come ho risposto ieri a Giada in altra discussione, che io sappia il Commissariato Generale per le Onoranze ai Caduti finora non è mai stato in grado di rimpatriare resti di militari italiani il cui decesso in prigionia è stato accertato.
Può leggere al link seguente quanto ho scritto a Giada:
www.unirr.it/forum/richieste-di-aiuto-per-ricerche-di-militari/759-informazioni-su-documento-achille-cavallini-52-rgt-art-div-torino
L'avere identificato - fra i numerosissimi nomi di nostri militari inclusi negli elenchi in cirillico forniti negli anni '90 dal Governo russo al nostro Governo - i nominativi di Silvio Mozzoni e di Adoro Emilio Gatta (che lei ha citato) purtroppo non è condizione sufficiente per procedere all'esumazione e al rimpatrio dei resti, per quelle che - all'epoca - furono le modalità di sepoltura (fosse comuni o multiple) nei campi di prigionia sovietici.
Diverso il caso di quei nostri soldati e ufficiali che, morti al Fronte Russo prima del ripiegamento dei reparti, vennero inumati nei cimiteri campali allestiti dai cappellani militari.
Riguardo a quei cimiteri esistevano mappe che ne indicavano la dislocazione in modo abbastanza preciso e piante con la numerazione di ogni singola tomba.
[Può vedere svariati esempi di tali mappe e piante nelle gallerie-immagini di questo sito dedicate ad alcuni cimiteri campali.]
In diversi casi, nonostante dei cimiteri non fosse rimasta traccia perché distrutti dai Sovietici durante la loro avanzata verso ovest, si è dunque proceduto al rinvenimento dell'area cimiteriale e, ove possibile, all'esumazione dei resti... che come lei ha scritto sono poi stati consegnati alle famiglie che ne hanno fatto richiesta o tumulati nella cripta del Tempio Sacrario di Cargnacco.
In altri casi è stato possibile esumare i resti di militari italiani deceduti nel corso del ripiegamento e sepolti poi dalla popolazione locale nella primavera del 1943, con il disgelo. Si trattava di sepolture comuni, ma a volte - per la presenza del piastrino o di altri oggetti personali - è stato possibile affermare con una certa sicurezza che i resti di quel determinato militare si trovavano in quella sepoltura.
Quanto sopra esposto descrive situazioni diverse, quindi, rispetto all'inumazione nelle cosiddette aree cimiteriali dei vari campi.
Cordiali saluti.
Patrizia