Se n'è andato la notte tra il 24 e il 25 gennaio scorso.
Bassiano, dagli occhi vispi.
Bassiano, che amava raccontare e raccontarsi in dialetto vicentino.
Bassiano, in Russia con il IX Battaglione Pontieri.
Lui, che non sapeva nemmeno nuotare, fu tra quelli che - durante l'avanzata del C.S.I.R. nel 1941 - contribuirono alla costruzione del ponte sul fiume Dnepr.
La Campagna di Russia se la fece tutta... E poi il ripiegamento, il rimpatrio, la fine del conflitto...
Lavorò quattro mesi in Belgio, nelle miniere di carbone... in un frutteto vicino a Parigi... in una cava di pietra.
Lavorava sodo perché - come aveva raccontato a Pia Zolin, sua parente acquisita - "l'uomo senza
schei è il reclame della morte."
Dopo tanto girovagare e tante vicissitudini, ora riposa a Pianezze, nella pace di un cimitero che guarda la valle, e adagiato ai piedi della Chiesa di San Lorenzo.
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l'intervista a Bassiano Baron Toaldo...