Salve, signor Leggiero.
Mi chiamo Patrizia Marchesini, collaboro con il presente sito e con Il Notiziario U.N.I.R.R.; l’Unione come prassi non organizza presentazioni di libri, mi spiace. Risulta oggettivamente difficile per l’U.N.I.R.R. organizzare eventi simili. Nel sito esiste comunque una sottosezione dedicata alle recensioni, anche se di solito preferiamo dare spazio alla memorialistica, ritenendo difficile – nel campo della saggistica – riuscire ad aggiungere qualcosa di nuovo e significativo rispetto a testi come Le operazioni delle Unità italiane al Fronte Russo (1941-1943), a cura dell’USSME, La Campagna di Russia (di Aldo Valori), Guerra Assoluta (di Chris Bellamy)… tanto per citare i primi volumi autorevoli che mi vengono in mente.
Ho comprato il suo Apocalisse nella steppa la scorsa primavera. Non l’ho ancora letto – i libri relativi alla Campagna di Russia sul mio comodino sono tanti e la lista d’attesa è piuttosto lunga – ma l’ho sfogliato con molta curiosità dopo l’acquisto: lei sembra focalizzarsi – per quanto riguarda il ripiegamento – sul solo Corpo d’Armata Alpino. Pagine e pagine sono dedicate alle vicende di Cuneense, Julia, Tridentina... mentre ha trascurato quasi del tutto le Divisioni di Fanteria.
Nessun cenno ad Arbuzovka e ai tantissimi che vi persero la vita o che là iniziarono la prigionia, nulla sull’assedio di Čertkovo, sull’annientamento del 3° Reggimento Bersaglieri a Meškov, sui durissimi scontri sul fronte della Pasubio, al Cappello Frigio... Queste mie parole, beninteso, non vogliono sminuire quanto fecero e sopportarono gli alpini, ci mancherebbe. Quei giorni e le loro gesta, grazie ai numerosissimi libri, sono ben noti. Molti dei reduci che conosco o che ho conosciuto sono o erano alpini... mi hanno raccontato... e fu dura, terribile.
Non vorrei sembrarle troppo severa, ma l’U.N.I.R.R. è l’Unione Nazionale Italiana Reduci di Russia; è l’Unione, cioè, di tutti quanti – reduci, scomparsi e loro familiari – non solo degli alpini. Onore a questi ultimi, dunque... senza dimenticare, però, tutti gli altri.
Nella speranza di vedere in futuro una nuova edizione di Apocalisse nella steppa, con le integrazioni che mi auguro riterrà opportune, la saluto cordialmente.
Patrizia Marchesini