Don Carlo Gnocchi, classe 1902, fu al Fronte Russo con la Divisione Tridentina. Raccontò la sua esperienza in Cristo con gli alpini, libro ormai famoso. Rientrato in Italia dopo il ripiegamento girò in lungo e in largo le nostre vallate alpine, nel tentativo di consolare in ogni modo – anche concretamente – le famiglie di chi non era tornato. Distribuì ogni sorta di oggetti, affidatigli dai morenti... ricordi preziosi e carissimi per i familiari di caduti e scomparsi.
Venne arrestato dalle SS con l'accusa di spionaggio (aveva aiutato alcune persone a rifugiarsi in Svizzera) e liberato grazie all'intervento del cardinale Schuster.
Il nome di Don Gnocchi è tuttavia noto ai più per l'assistenza fornita agli orfani di guerra e ai bambini mutilati mentre era ancora in corso del secondo conflitto mondiale.
Istituì una Federazione (divenuta poi, nel 1952, Fondazione Pro Juventute), aprì collegi e, addirittura un centro per il recupero dei disabili, in un'epoca in cui pochi avrebbero ideato e cercato di realizzare una cosa simile.
Don Carlo Gnocchi se ne andò nel 1956, raccomandandosi affinché la sua opera fosse portata a termine, e donando le cornee a due ragazzi non vedenti.
Il 25 ottobre 2009 – a Milano, in Piazza Duomo – fu proclamato Beato.