Recensione di Patrizia Marchesini

 

 

Le voci dalla steppa mormorano. Raccontano il freddo e i giorni difficili, ma anche l’amicizia. Descrivono momenti di violenza, ma anche di condivisione profonda. Indugiano, oppure sorvolano, quando i ricordi si fanno troppo aspri. Le voci dalla steppa sono ventisette e appartengono ad altrettanti uomini che furono sul Fronte Russo. Voci sommesse, senza clamori inutili, cariche di umanità e sgonfie di retorica.

Voci che si sono espresse per lo più in dialetto e che i curatori – Carlo Balestra e Italo Riera – hanno rimandato a noi lettori in italiano, con scrupolo aderente al modo di esprimersi di ogni singolo testimone.

Voci alpine, ma non solo. C’è l’alpino che per sfamarsi taglia un pezzo di carne da una pecora ancora viva, e prosegue il cammino con quel brandello sanguinante in mano. C’è quello che ha sempre portato con sé il ricordo di un bambino, conosciuto una volta uscito dalla sacca.

C’è l’autista che presta servizio presso la base aerea di Putilovka-Stalino, e che testimonia come i Tedeschi si comportassero con la popolazione. C’è l’artigliere, destinato alla 5ª Compagnia Recuperi che si occupa “della raccolta delle prede belliche nemiche: armi, pezzi di artiglieria, materiale vario e anche morti, purtroppo, che dovevano essere trasportati nei cimiteri.” Lui è tornato, ma il fratello – alpino della Julia – no, e al fratello dedica il suo racconto.

Sono voci che raccontano anche grazie a un numero davvero significativo di immagini, quasi tutte inedite, poiché in gran parte di proprietà degli stessi intervistati.

 

Il libro, finito di stampare – non credo sia una coincidenza – proprio il 26 gennaio 2013, a settant’anni esatti da quel 26 gennaio, è arricchito da note davvero esaurienti – quasi un secondo libro nel libro – e da un’appendice di Paolo Plini, ricercatore C.N.R. e socio A.N.A., che insieme a un gruppo di collaboratori ha ricostruito dinamicamente gli eventi relativi alla Campagna di Russia, grazie alla realizzazione di un sistema GIS (Sistema Informativo Geografico), successivamente esteso al web, per permettere la distribuzione e la condivisione delle informazioni con gli utenti internet.

Per meglio illustrare il webGIS, il volume è corredato da un CD.

 

Un volume, insomma, interessante, che propone un doveroso richiamo alla semplice e grande umanità dei nostri nonni; che, come gli stessi curatori hanno scritto nella Premessa, si ferma alle soglie della Storiografia vera e propria, per raccogliere ricordi ed emozioni. Forse proprio in questo sta il suo pregio.

 

Carlo Balestra – Italo Riera, a cura di, Voci dalla steppa – Testimonianze di reduci della Seconda Guerra Mondiale

A.N.A. Feltre, Edizioni DBS, Rasai di Seren del Grappa (BL), 2013

 

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