Buonasera, Alessandro.
Innanzitutto, ci gratifica sapere che ritiene questo sito una "risorsa molto preziosa".
Molto bello, aggiungo, che stia dedicando il suo tempo per aiutare un'amica a reperire informazioni su Giusto Morali.
Purtroppo, quando si parla di dispersi (e trascorsi 75 anni da quegli eventi), dare notizie certe non è facile.
La cosa che, subito, colpisce è l'appartenenza di Giusto al 6° Reggimento alpini (in correlazione con la data di scomparsa ufficiale assegnata dal Ministero della Difesa).
Iniziamo con il dire che - sebbene la battaglia di Nikolaevka sia divenuta un simbolo e abbia costituito l'ultimo grosso ostacolo da superare per la colonna della Divisione Tridentina (e per le aliquote di altri reparti, non solo italiani, che con essa stavano procedendo) - prima del 26 gennaio 1943 il Corpo d'Armata alpino aveva dovuto affrontare numerosi combattimenti nel tentativo di aprirsi la strada verso ovest.
Il ripiegamento - per i reparti dipendenti dal suddetto Corpo d'Armata - era iniziato il 17 gennaio.
Nello specifico, se consideriamo il 6° Reggimento della Tridentina, il 19 gennaio - a Postojalyj - il Battaglione Verona combatté duramente, subendo perdite molto gravi e fu costretto ad arretrare su Repjevka.
Il giorno successivo, non essendo stato superato l'ostacolo, a Postojalyj intervennero anche gli altri due Battaglioni del 6° - il Val Chiese e il Vestone, supportati da due Gruppi di Artiglieria (Bergamo e Vicenza) del 2° Reggimento Artiglieria della Tridentina... e la località venne occupata dalle nostre truppe.
Quindi, secondo la mia ipotesi, Giusto forse era assegnato al Battaglione Verona e, a seguito della battaglia di Postojalyj, di lui si persero le tracce.
Per scoprire se questa ipotesi possa avere un fondamento è necessario procurarsi copia del Foglio Matricolare e del Verbale di Irreperibilità, documenti importanti e basici per cominciare le proprie ricerche. Da essi sarà possibile desumere almeno il reparto di appartenenza.
In merito, suggerisco di dare uno sguardo alla Guida per le ricerche disponibile in questo sito (può accedervi anche dalla home-page, oppure dall'omonima Sezione Ricerche del menù che compare in alto).
Sottolineo, tuttavia, che la data di scomparsa (anche se ci fornisce qualche indicazione) è comunque indicativa: come lei stesso ipotizza, non si può escludere che Giusto Morali fosse stato catturato, morendo in prigionia prima che le autorità sovietiche avessero modo di registrarne le generalità.
In tal caso, purtroppo, è arduo (se non impossibile) appurare le circostanze del suo decesso: i prigionieri (già debilitati del ripiegamento) soprattutto nei primi mesi del 1943 dovettero fare fronte a condizioni di vita che definire drammatiche è un eufemismo... la mortalità raggiunse percentuali altissime.
I numeri parlano da soli: si stima che, nell'inverno 1942-1943 furono catturati circa 60.000-70.000 militari dell'Armata italiana in Russia.
Al termine del secondo conflitto mondiale, solo poco più di 10.000 fecero ritorno.
Alcuni - un gruppetto conosciuto come gli ultimi 28 (anche se sembra fossero un po' di più) vissero una prigionia lunghissima, rientrando chi nel 1950, chi - addirittura - nel 1954.
Una volta appurato il reparto di appartenenza di Giusto, suggerisco di consultare l'elenco bibliografico a disposizione in questo sito (anche questo, come il file-guida, è accessibile dalla home-page), per approfondire l'argomento con letture mirate.
Infine, se la sua amica ha una foto di Giusto, può inviarla (mandando una mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) e provvederemo a pubblicarla in tempi brevi nella galleria-immagini dedicata ai deceduti al Fronte Russo.
Sarebbe preferibile una foto mezzobusto, in formato .jpg.
Un caro saluto a lei e alla sua amica.
Patrizia
P.S.
Aggiungo che il reparto di appartenenza potrebbe essere desunto anche da eventuali lettere o cartoline inviate da Giusto mentre era al Fronte Russo: i nostri soldati erano di solito molto scrupolosi nel riportare il mittente, perché questo avrebbe consentito loro di ricevere posta da casa.