Rieccomi, Luca.
Non è semplice riassumere gli eventi in cui, dalla metà del dicembre '42, venne coinvolto il Battaglione Morbegno.
Come già avevo detto, il Morbegno era uno dei Battaglioni del 5° Reggimento (Div. Tridentina).
Ecco una cartina che la aiuterà a meglio comprendere ciò che sto per scrivere. Mostra lo schieramento delle nostre truppe alla data del 10.12.1942.
Tra il 16 e il 17 dicembre 1942 la Divisione Julia venne trasferita più a sud per tamponare la situazione creatasi nel settore occupato sino a quel momento dal II Corpo d'Armata.
Il suo posto venne preso da alcuni reparti della Divisione di Fanteria Vicenza (che in precedenza aveva svolto compiti di presidio nelle retrovie), assegnata al Corpo d'Armata alpino nei primi giorni di dicembre.
Tale Divisione fu
rinforzata da alcuni Battaglioni alpini e da due Gruppi del Reggimento Artiglieria a Cavallo... sto sintetizzando moltissimo, ma quello che interessa è che il Morbegno era tra i reparti che supportarono la Vicenza in linea sul Don, fino all'inizio del ripiegamento del Corpo d'Armata alpino (17 gennaio 1943).
Con la stessa Vicenza il Battaglione cominciò ad arretrare, rientrando nei ranghi del 5° Reggimento alpini solo nel pomeriggio del 20 gennaio.
Segnalo, oltre a eventuali libri specifici sul Morbegno (per i quali la rimando al nostro elenco bibliografico), che in
Fronte Russo: c'ero anch'io (vol. 2°) - a cura di Giulio Bedeschi ed edito da Mursia - troverà la relazione del comandante il 5° Reggimento (colonnello Giuseppe Adami).
Questo le darà un'idea di massima riguardo ai giorni del ripiegamento.
Nella medesima pubblicazione vi sono anche due testimonianze inerenti al Morbegno.
Qualche testimonianza ulteriore rilasciata da reduci del Battaglione è presente in
Nikolajewka: c'ero anch'io (stesso curatore, stessa casa editrice).
Come noto, il 22 gennaio gran parte del Morbegno si distaccò dall'itinerario principale seguito dalla Divisione Tridentina e finì a Varvarovka (unitamente ad aliquote di altri reparti), dove fu praticamente annientato dai Sovietici (23 gennaio 1943).
Anche la Compagnia Comando del Battaglione - secondo le fonti - era là...
Qualcuno riuscì a sopravvivere a tali durissimi scontri.
I superstiti (piccoli gruppi, riorganizzati e sotto il comando di giovani ufficiali), seguirono svariati percorsi, uscendo dall'accerchiamento (sebbene a prezzo di nuove e dolorose perdite).
Alla guida di uno di tali gruppetti si pose il maggiore Guglielmo Fabrocini (Comando del 5° Reggimento), che aveva cercato di rintracciare il Battaglione
scomparso.
Gli uomini del
gruppo-Fabrocini, giunti a Nikolaevka il 26 gennaio, avrebbero poi preso parte alla famosa battaglia, inquadrati nella Compagnia Comando reggimentale del 5° Reggimento alpini.
Cordiali saluti.
Patrizia