Salve, Kay.
Ho pubblicato la foto di Agostino nella
galleria-immagini
del sito dedicata ai caduti, agli scomparsi e ai morti in prigionia.
Cliccando sulla piccola icona quadrata le sarà possibile ingrandire l'immagine stessa.
Ho anche ricaricato la lettera del capitano Vittorio Pisano, in modo che la lettura sia facilitata.
L'ufficiale scrisse che fino al 18 gennaio 1943 l'autiere Agostino Rossi era in ottima salute.
Ho consultato il volume
La Divisione alpina Cuneense al Fronte Russo (1942-1943), di Carmelo Catanoso e Agostino Uberti.
A pagina 124 vi sono poche righe descrittive sull'organico del 201° Reparto Misto.
Il comandante era il capitano Andrea Arese (che non risulta fra i caduti e/o gli scomparsi).
Il 201° Reparto Misto includeva quattro Autosezioni di autocarri di media portata, più la 123ª Autosezione Mista con frigoriferi, autobotti e autoambulanze.
Può essere, quindi, che il capitano Pisano fosse al comando di una di tali Autosezioni.
La Cuneense iniziò il ripiegamento - così come l'intero Corpo d'Armata alpino - il 17 gennaio 1943, suddivisa in due colonne (a piedi). La prima tappa avrebbe dovuto condurre entrambe le colonne a Popovka, dove si era diretto (sin dal mattino del 17 gennaio) il 201° Reparto Misto.
Ecco quanto è riportato a pagina 50 del libro...
"Intanto era stato disposto che tutti gli automezzi in grado di partire fossero avviati verso Popovka col maggior carico possibile; poi, in relazione all'eventuale disponibilità di carburanti, si sarebbe visto il da farsi.
Comunque, l'ordine per gli automezzi era di non effettuare le stesse tappe dei reparti ma, una volta riforniti di carburante, continuare per proprio conto verso ovest per quelle località dove erano stati previsti dal Comando di Corpo d'Armata centri di funzionamento dei Servizi Logistici.
Disposizioni, queste, quanto mai sagge perché era indispensabile non far muovere gli automezzi frammischiati alle truppe appiedate, mentre avrebbero reso assai meglio se avessero potuto funzionare dagli anzidetti centri.
Però della colonna degli automezzi che era agli ordini del capitano Arese, comandante del 201° Reparto Misto, e che era partita fin dal mattino del 17 per Popovka, non si saprà più nulla.
Gli altri pochi automezzi che erano partiti da Annovka per tempo al mattino furono poi abbandonati proprio a Popovka e questo in base all'ordine del generale Nasci [comandante del Corpo d'Armata alpino, n.d.r.]."
Purtroppo non c'è altro.
Nella lettera, il capitano Pisano tentava di essere rassicurante e ottimista.
Per certi versi era nel giusto: perché in effetti ho letto di qualche altro autiere che, dopo la cattura, è stato impiegato dai Sovietici per la guida dei loro automezzi.
Riguardo, però, al trattamento che in genere i nostri soldati ebbero in prigionia... be', nei primissimi mesi del 1943 le condizioni furono terribili e nel periodo che va da fine dicembre 1942 (considerando anche i nostri soldati delle Divisioni di Fanteria, che avevano iniziato a ripiegare un mese prima dei reparti alpini e che ebbero la sorte di essere catturati) a giugno 1943 si verificò la maggior parte dei decessi.
Sul capitano Pisano ho trovato un accenno nel libro
Alberto Penzo, Alpino.
Era un capitano del Comando della Divisione Cuneense.
Il volume raccoglie alcuni scritti dell'ufficiale ed è stato pubblicato a cura dei figli (il capitano Penzo è deceduto nel 1993).
Sottolineo che Penzo, nei primi giorni del ripiegamento, venne a trovarsi separato dal resto della Divisione e proseguì con un altro ufficiale, riuscendo a raggiungere la colonna della Divisione Tridentina.
A pag. 29 di tale volume, ecco cosa racconta il capitano Penzo, in merito all'uscita dall'accerchiamento sovietico (cinque giorni dopo la battaglia di Nikolaevka, per intenderci, che ebbe luogo il 26.01.43)...
"31 gennaio. Alle 4.30 si arriva con le salmerie del [Battaglione] Ceva a Bolsche Troizkoje, dove si trova il Comando del Corpo d'Armata Alpino, la Tridentina e la Julia.
Si attende per l'incolonnamento unendoci al capitano Rosso del [Battaglione] Pieve di Teco che ha avuto l'incarico di assumere il comando della colonna della Cuneense.
[Per
colonna della Cuneense è da intendersi una colonna di superstiti... uomini che, come il capitano Penzo, per svariati motivi e con l'evolversi degli eventi, si erano separati dalle due colonne principali della Divisione Cuneense, riuscendo a uscire dalla
sacca. Le due colonne divisionali, assottigliatesi con il passare dei giorni, vedranno compiersi il loro destino a Valujki. N.d.r.]
Si parte sulle sette: a Beljanka, sosta per caricare su alcuni autocarri, venutici incontro, i più gravi (parte il tenente Pisano del 201° Autoreparto, congelato a un piede, con alcuni militari scelti da Rosso) [...]."
Quindi, durante la Campagna di Russia, Pisano aveva il grado di tenente e solo dopo il rimpatrio - così immagino - avrà avuto la promozione a capitano.
Altro, purtroppo, non so dirle.
Un caro saluto.
Patrizia