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Sergente Carlo Roglietti - Battaglione Monte Cervino

09/06/2016 21:48 - 07/03/2018 16:07 #1 da Paolo Angi
ciao a tutti.
volevo segnalarvi che il Sergente Roglietti Carlo del Plotone Comando del Battaglione Monte Cervino segnato nell'Albo d'Oro dei Caduti del Battaglione come "morto in prigionia?" è rientrato dalla Russia ferito ad un braccio il 10 gennaio 1943. Dopo un periodo di degenza in ospedale e una licenza di convalescenza di 60 giorni si è ripresentato al reparto nel frattempo però disciolto. Ipotizzo sia rientrato al suo vecchio Battaglione, l'Exilles forse raggiungendolo in Montenegro.
Dopo l'8 settembre aderisce alla Repubblica Sociale ed entra a far parte del Battaglione Bassano, Divisione Monte Rosa.
Promosso Sergente Maggiore, muore travolto da una slavina nel gennaio 1945 mentre tenta, durante una tormenta, di portare legna e generi di conforto ai suoi alpini di presidio in alta quota sopra ad Acceglio (CN).
In Russia, merita un encomio solenne con la seguente motivazione:
Sottufficiale di contabilità del Plotone Comando al Battaglione, durante un violento combattimento, raggiunse volontariamente i reparti in attacco. Sotto violento fuoco e l’incalzare di un forte contrattacco nemico, si prodigava nel soccorrere e trasportare militari feriti al posto di medicazione.
Klinowij (Fronte Russo), 19 maggio 1942

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10/06/2016 15:36 - 09/07/2016 15:13 #2 da Patrizia Marchesini
Risposta da Patrizia Marchesini al topic Sergente Carlo Roglietti - Battaglione Monte Cervino
Salve, Paolo.

Grazie per questa segnalazione sul sergente Carlo Roglietti.
Immagino lei faccia riferimento all' Albo d'Oro dei caduti e dispersi del Battaglione Alpini Sciatori Monte Cervino , per quanto riguarda il Fronte Orientale... che compare nell' intervista a Osvaldo Bartolomei .

Il file che ho inserito nell'intervista deriva da un fascicolo commemorativo fornitomi dallo stesso Osvaldo (ho ricopiato i nominativi, dopo avere controllato cosa riportassero - per ognuno di quei militari - i data-base U.N.I.R.R. e Mindifesa).

Il sergente Carlo Roglietti non compare in nessuna delle due banche-dati suddette, per questo avevo inserito - a suo tempo - il punto interrogativo accanto alla dicitura morte in prigionia che il fascicolo commemorativo riporta.
E mi ero appuntata la cosa... purtroppo l'U.N.I.R.R. non detiene documentazione sui singoli militari e pertanto non ci è possibile effettuare verifiche così approfondite.

Nell'Albo d'Oro del Battaglione Monte Cervino al Fronte Russo ho riscontrato altre incongruenze, e quindi le siamo grati per avere chiarito, con il suo commento, la sorte del sergente Roglietti.

Aggiungo che l'encomio solenne conferitogli - vista la località e la data citate - sono in riferimento alle fasi finali della rescissione del saliente di Izjum, cui anche il Battaglione Alpini Sciatori Monte Cervino (giunto al Fronte Orientale nel febbraio 1942) diede il proprio contributo.
Nell'opera di Aldo Valori (in due volumi), intitolata La campagna di Russia: CSIR-ARMIR, 1941-1943, vi sono alcuni passaggi specifici dedicati proprio ai Diavoli Bianchi del Cervino in relazione ai fatti di Klinovij della primavera 1942.

Cordiali saluti.


Patrizia

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10/06/2016 21:20 - 07/03/2018 16:09 #3 da Paolo Angi
ciao Patrizia, ti ringrazio per la risposta.
Il vostro lavoro di ricerca e conservazione di informazioni sulla campagna di Russia è davvero notevole, complimenti.

Il sergente Carlo Roglietti era sottufficiale furiere del Plotone Comando quindi credo abbastanza conosciuto nel reparto. Purtroppo non sono riuscito a trovare nessun riferimento a lui in nessuna testimonianza.

So che il 10 gennaio è stato ricoverato per ferita ad un braccio nell'ospedale di Riserva n° 8 e dopo 3 giorni all'Ospedale 10. Il 27 gennaio è caricato su un treno ospedale a Leopoli e inviato in Italia.
Qualcuno sa dirmi dove fossero situati a quella data questi due ospedali? Credo fossero nelle retrovie, forse il n° 10 proprio a Leopoli. Mi servirebbe per cercare di capire quando più o meno può essere stato ferito Roglietti. Se fossero ospedali lontani dal fronte, il primo raggiunto il 10 gennaio, potrebbe essere stato ferito negli ultimi giorni di dicembre, forse addirittura a Selenyj Jar

grazie

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11/06/2016 09:24 #4 da Maurizio Comunello
Risposta da Maurizio Comunello al topic Sergente Carlo Roglietti - Battaglione Monte Cervino
Allora.
Da quel che ricordo l'Ospedale di Riserva N.8 era a CHARCOV ad inizio 1943 (e fu pure bombardato con Aerei dai Russi ),mentre Ospedale di Riserva N.10 ho visto una Cartolina Postale dalla Polonia dei primi mesi del 1943 e deduco dovesse essere a LEOPOLI (aveva Timbro di Posta Militare 90).
Altro per il momento non saprei dirti.
Benarrivato Paolo ci risentiamo.
Maurizio

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11/06/2016 11:26 #5 da Paolo Angi
molto interessante, molte grazie.
Da Rossosch a Charcov ci sono circa 300 chilometri e penso che tra il dicembre e i primi di gennaio siano stati i più difficili da percorrere per i feriti. E' quindi pensabile che sia stato prima presso un ospedale da campo a ridosso del fronte, poi arretrato a Carcov non appena possibile. Diciamo che è pensabile possa essere stato ferito nei combattimenti di fine dicembre. I tre giorni tra Charcov e Leopoli sono invece più che legittimi in quanto ci sono un migliaio di chilometri. Dev'essere stato messo su un treno Ospedale ed immediatamente evacuato.
Purtroppo i fogli matricolari sono spesso incompleti e già trovare il riferimento a questi due ospedali ha un che di miracoloso....

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11/06/2016 14:26 - 09/07/2016 15:17 #6 da Patrizia Marchesini
Risposta da Patrizia Marchesini al topic Sergente Carlo Roglietti - Battaglione Monte Cervino

ciao Patrizia, ti ringrazio per la risposta.
Il vostro lavoro di ricerca e conservazione di informazioni sulla campagna di Russia è davvero notevole, complimenti.

Il sergente Carlo Roglietti era sottufficiale furiere del plotone comando quindi credo abbastanza conosciuto nel reparto. Purtroppo non sono riuscito a trovare nessun riferimento a lui in nessuna testimonianza. [...]


Grazie, Paolo, per le tue parole gratificanti.

Segnalo che il sottotenente Carlo Vicentini - tuttora vivente - era il comandante di tale Plotone Comando; chissà se ricorda qualcosa di significativo sul sergente Roglietti. Potresti chiamarlo o, meglio, scrivergli (è un pochino sordo e a volte fatica a sentire le parole al telefono).

In quanto all'ipotizzare quando venne ferito il sottufficiale Roglietti, vado a riferirmi a ciò che ha detto Osvaldo Bartolomei: il 14 dicembre 1942 il Battaglione Alpini Sciatori Monte Cervino lasciò Rossoš’, destinato al settore di fronte del II Corpo d'Armata (dove, come sappiamo, la situazione si stava facendo critica).
Osvaldo racconta che giunsero a Ivanovka all'imbrunire del 17 dicembre.
Da tale località, in conseguenza dell'attacco sovietico, il Battaglione si spostò poi a Zelenyj Jar.
A seguito dei noti combattimenti (i giorni peggiori, secondo Osvaldo, furono il 21 e il 22 dicembre), il Battaglione si spostò ancora, a Kriničnoe (nel primo pomeriggio del 24 dicembre), dove gli alpini sciatori svolsero per lo più azioni di pattugliamento.
Il 28 dicembre vi fu il rientro a Rossoš’: Osvaldo testimonia che solo l'80ª Compagnia Armi Accompagnamento del Monte Cervino rimase dislocata insieme all'8° Reggimento della Julia: il Plotone Comando, la 1ª Compagnia e la 2ª Compagnia tornarono - appunto - a Rossoš’.

In merito ai due ospedali che citi, e in aggiunta a quanto ha già riferito Maurizio, nel volume USSME sui Servizi Logistici delle nostre Unità al Fronte Russo (e, nello specifico, riguardo al servizio sanitario), a pag. 54 si legge:

"Il Centro Ospedalieri di Kharkov (Ospedali di Riserva 6 e 8, e Convalescenziario 2) era posto sulla linea seguita dagli sgomberi dopo la sistemazione autunnale del fronte del Don e aveva assunto importanza sempre maggiore. [...] Al 28 gennaio erano ricoverati negli stabilimenti funzionanti in quella città circa duemila degenti italiani che, in relazione all'andamento delle operazioni, venivano sgomberati per mezzo di treni-ospedale italiani e treni attrezzati italiani e tedeschi, mentre gli stabilimenti sanitari si accingevano a ripiegare.
Dopo il rientro nelle linee del Corpo d'Armata alpino (fine di gennaio), l'arrivo di tremila nuovi infermi fu prontamente fronteggiato; completatone lo sgombero, l'8 febbraio tutto il personale e il materiale furono trasferiti a Kiev, poi a Leopoli e Kolomyja."

Non vi è menzione specifica dell'Ospedale n. 10, però.


Cosa possiamo dire, quindi?
I giorni in cui Carlo Roglietti ebbe più probabilità di essere ferito credo fossero stati quelli tra il 17 e il 22 dicembre.
Non so se - essendo furiere del Plotone Comando - fosse poi stato impiegato nei pattugliamenti a Kriničnoe (che, tra parentesi, è la località denominata da molti alpini come Khrinitschnaja, o altre versioni analoghe).

Sicuramente - dopo il 28 dicembre, mentre il Battaglione si riposava e si riprendeva a seguito dei duri giorni precedenti - il sergente Roglietti ebbe minori occasioni di venire ferito. Ma non abbiamo grosse certezze, al riguardo.
Sono d'accordo con te che la ferita al braccio fosse stata curata in un primo momento in Ospedali da Campo situati nei pressi, e che Carlo fosse stato poi spostato gradualmente in altre strutture nelle retrovie (lo stesso è capitato, per una ferita molto grave al braccio, a un fante della Divisione Cosseria ( Antonio Careddu ).

Sul fatto che soltanto il 10 gennaio 1943 Carlo Roglietti giunse a Har'kov (Kharkov), ritengo che prima del ripiegamento del Corpo d'Armata alpino tutto sommato gli spostamenti nelle retrovie del Corpo d'Armata stesso procedessero senza intoppi eccessivi. Conoscevo un artigliere dell'11° Raggruppamento Artiglieria di Corpo d'Armata alpino (deceduto alcuni anni fa): era stato ferito insieme a un ufficiale mentre si trovava nell'osservatorio della sua Batteria.
Mi descrisse spostamenti non troppo complicati (nonostante la sua ferita fosse grave, al cranio), finché a Har'kov venne poi operato e, da lì, rientrò in Italia con uno degli ultimi treni-ospedale che lasciarono la città.

Mi fermo qui...

Un saluto.


Patrizia


P.S.
Per motivi di privacy non fornisco qui l'indirizzo del dottor Carlo Vicentini.

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